venerdì 18 dicembre 2009

Homo poco sapiens

Mi dai del voi, la punteggiatura è un mistero per te, fai errori grossolani e ripetizioni assurde che nemmeno l'eco della valle di non so quale valle abbia un eco pazzesco, ma insomma, ci siamo capiti: scrivi di merda.
Sono assistente di una cattedra di politica economica dell'unione europea in un'università della Calabria e un tesista mi ha mandato il suo "lavoro".

Come ci si deve comportare in questi casi? Il ragazzo chiaramente non ha studiato molto nella vita o meglio, l'ha fatto, ma male. Mi spiego. E' probabilmente di un'estrazione sociale abbastanza bassa e non proprio un premio Nobel (anche se il Nobel ormai lo danno a tutti). E' stato però di una celerità imbarazzante nel mandare la tesina (evidentemente troppo celere ora che ci penso!), sempre presente alle lezioni, anche quelle più noiose, quando si rivolge a me che sono il signor nessuno è super riverente, ma proprio non ce la fa anche se in tutti i modi ho provato a dargli dei consigli di forma, di contenuto. Ora capisco il dilemma di certi professori che al liceo facevano andare avanti alcune "zucchine" solo perché magari non avevano potuto studiare oppure non ne avevano le capacità intellettuali, oh, non sono tutti come Vittorio Alfieri che si legava alla sedia per studiare (era lui no!?). Io non posso assolutamente ritenermi un secchione o un pedante, sarebbe un insulto per i miei ex compagni di scuola e d'università, però mi rendo conto che certe volte mi incazzavo perché a me levavano il mezzo voto e a tizio che non capiva nemmeno i risultati delle partite scritti sulla gazzetta dello sport ne davano uno in più. Capivo perché sono un coglione, perché sono fortunato ed è dalle elementari che a mia madre dicono: "il ragazzo è intelligente ma non si applica", certo, se non fai un cazzo!


A questo giuro che se posso gli faccio mettere 28

Poi prenderà una laurea, sarà assunto in qualche ufficio pubblico e diventerà un saputello nullafacente. Allora sì che lo odierò!! Devo pensarci adesso?!?!

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