martedì 30 marzo 2010

Dì Pietro. Pietro.

Alla fine di Ballarò ero lì, mezzo stordito, che cercavo di assemblare e ricostruire le parole di Di Pietro per capirci qualcosa quando compare sullo schermo Ricky Tognazzi che fa il repper per l'aceto balsamico Ponti. Ma che cazzo no! No, no...almeno all'inizio di queste sue performance dettate solo dal bisogno de lavorà (e ti capiamo Ricky, ti capiamo, non ti preoccupare) lui faceva la scena e diceva "aò, ma come si fa a fare sta cosa e blablabla". Ora invece no, s'incazza quando la bella giappa di produzione l'interrompe. 
E no Ricky, no, ti pare che ora non mi ricordo nemmeno che concetto volesse esprimere Di Pietro? Vabbè, lo ripeterà a manetta per i prossimi mesi, ma vuoi mettere a caldo?!.Intanto ho girato un secondo su Porta a' Borsa e il titolo alle spalle dell'amico Vespa, amico di chi sapete voi, c'era scritto: "ha vinto il governo". Benissimo, metto su una bella puntata di Battlestar Galactica dove la realtà raggiunge livelli maggiori che in tv da noi o per lo meno si avvicina moltissimo. 

Infatti sì, ci sono questi androidi dalle sembianze umane che si chiamano Cylon (si legge Siloni, ma voi lo sapevate, no?) che, guidati da una super figa bionda che fa il ministro perché ce l'ha messa addirittura Dio in persona, provano a distruggere gli ultimi baluardi della razza umana rimasti a vivere in navicelle che ricordano vagamente l'Umbria, le Marche e la Basilicata. Queste navicelle, che sono di molto inferiori alle grandi colonie abitate prima dagli umani (che noi chiameremo per semplicità Lombardia, Piemonte, Veneto, Lazio e Calabria) e poi distrutte e conquistate con i mezzi più subdoli, sono costrette a sopravvivere scappando dallo scontro frontale e viaggiando di volta in volta nell'iperspazio che noi, sempre per semplicità, chiameremo Annozero: un posto lontano dal tempo, dallo spazio, a rischio continuo e rintracciabile con grande facilità...soprattutto intercettabile, flebile strumento usato dalle navicelle.

 Non so ancora come va a finire, magari ve lo dico fra 3 serie visto che sto alla prima e fra 3 anni ci sarà un altro scontro.


Se non trovate delle spaventose similitudini forzate, per cortesia non tornate più su questo blog e sparatevi in loop Amici di Maria de Filippi fino alla morte cerebrale, grazie.

Polverizzatemi il cuore

Non ci credo, l'ha fatto di nuovo. Pensavo non si sarebbe mai più ripetuta una scena così agghiacciante, da fare accapponare la pelle. La Polverini ha cantato di nuovo "Io vorrei...non vorrei...ma se vuoi". L'ha fatto di nuovo, sul tavolino dello squallido gazebo di piazza del Popolo, prima ancora che fosse confermata la sua"schiacciante" vittoria. "Li abbiamo polverizzati" ha detto la neo governatrice. Pol ve riz za ti. 

Ed è vero in effetti, infatti ha vinto con l'1,5% in più, una misura schiacciante direi. Sì, schiacciante per i lillipuziani affetti da nanismo con manie di grandezza. Di questo si tratta. Hanno avuto un culo pazzesco e si permettono pure di fare festa, di fare casino. Che poi il casino c'era, nel senso che i celerini non facevano avvicinare nessuno. Un collega fotografo del Corriere è stato spinto via con cattiveria da un poliziotto davanti a me e nessuno ha detto niente. Un secondo dopo un'altra collega di una tv regionale, stessa storia. Spinta via dalle guardie del corpo. Perché le guardie del corpo, la polizia e i supporters di partito (quelli stipendiati per intenderci) erano, insieme a noi giornalisti, molti di più dei veri militanti. Ah, no, qualche militante c'era. Quelli di Forza nuova, del Popolo di Roma. I fasci insomma. Dei cori di altissimo livello intellettuale, di grandissimo valore sportivo: "Bonino vaffanculo e volevano vince ma, volevano vince ma, se sò attaccati ar cazzooo". In realtà il cazzo ce l'avete rotto voi e vi dobbiamo tenere per 5 stronzissimi anni. Ah, "Polverini alla regione, la Bonino va in pensione"...una pensioncina sul mare, lontano da questa città squallida e ignorante, ecco cosa mi ci vorrebbe.


Una cabarettista alla Regione

lunedì 29 marzo 2010

L'Italia è un paese veramente democratico,

infatti queste elezioni le hanno vinte tutti. TUTTI. Qualsiasi politico venga intervistato ammette: "siamo andati benissimo. Abbiamo vinto. E anche se non abbiamo proprio vinto, bè, chi  l'ha spuntata l'ha fatto grazie ai nostri voti!". Democratici, sportivi e soprattutto onesti...con se stessi.

Urne e ceneri

Le urne sono chiuse da pochi minuti, l'affluenza è stata poca, le parole inutili che sentiremo nelle prossime ore invece saranno tantissime. Tantissime.

"Eccoci nella sede di Emma Bonino, si respira tensione"

Che giornalista attento e sensibile!

"Siamo dalla Polverini, qui c'è molta gente che aspetta".

Cazzo, una notizia bomba.

"Buon pomeriggio, siamo in Puglia e l'Udc potrebbe essere decisivo, ma dipenderà da quanti voti prenderà".

Questa è un'analisi molto accurata, strano che questo signore non conduca il Tg4.

Buttiglione invece fa ancora campagna elettorale, forse non ha sistemato l'ora legale. Io invece mi sono rotto le palle. Ma davvero tanto.

Oh oh, sentite questo da Napoli: "anche qui si vota per il posto di governatore al posto di Bassolino, se la giocano soprattutto il centrodestra e il centrosinistra".

Ma dov'era fino a stamattina? Forse l'avevano nascosto sotto al tappetino d'ingresso insieme ai rifiuti della Campania, la "campania elettorale" più sporca degli ultimi anni.

parole, parole, parole

venerdì 26 marzo 2010

Incursioni

C'è questo coniglietto di cioccolata della Lindt che mi guarda dalla mensola sopra la scrivania.  È subdolo. Psicologicamente mi sta devastando, mi piega e mi fa sentire umiliato. Sono sconfitto, ma non cederò.

No, non lo mangerò prima di Pasqua, l'ho promesso a mia sorella. Ecco ora l'ho girato dall'altra parte, vedo la stagnola dorata che ricopre le orecchie...lunghe, spesse...devono essere buonissime. Non vedo l'ora di azzannargli la testa e gustarlo ghignando mentre sento la saliva mischiarsi al suo sapore. Un effimero momento di piacere non la vincerà su una promessa. Certo, potrei sempre finirlo in due bocconi, forse tre, per non essere proprio ingordi e ricomprarlo, domani, chissà dove...e se non lo trovo uguale?

Maledetta gola, non la vincerai...

Eccolo, è ancora lì...non ce la faccio, devo chiudere, devo staccare...ora mi dà pure le spalle, infame.









Poi quel fiocchetto rosso mi sta troppo sulle palle!

giovedì 25 marzo 2010

Stupidìte?

Oggi pensavo che per fortuna conosco pochissime persone veramente stupide. Mah, sarò ottimista, poco attento, troppo buono o forse il più cazzone qua in mezzo sono io, non lo so, ma mi piace pensare che al mondo la stupidità sia solo relativa e non assoluta. Essere stupidi in quanto si è lenti nel capire le cose o si è troppo veloci nell'esporle: queste sono le prassi identificative del caso. Forse la seconda capita più di consueto, ora che ci penso, ma se poi ci si pente? Non vale di certo, però si è stati intelligenti nel capire l'errore, sì, magari non troppo intelligenti perché ci sarebbero dovuti arrivare prima...

Insomma non è chiaro. Sono sicuro però che ci siano innumerevoli sfaccetature caratteriali che compensano un'eventuale stupidità. Che ne so, la furbizia, il sapersela cavare nelle situazioni difficili, la capacità di trovare punti di contatto con la gente e legare, fare amicizia, concludere degli affari.  Il sapere imbrogliare, essere capace di arraffare senza essere visti o farlo alla luce del sole e avere la faccia tosta per passarla liscia. Ci vuole la testa, eh. Bene, queste sfumature fanno dello stupido un non stupido.

Per esempio, non venitemi a dire che tutte le persone che stanno in politica sono intelligenti, ci saranno degli idioti dai. Eppure stanno là, quanti sono tra politici, portaborse, addetti stampa, segretari, supporter di partito, strilloni, giornalisti e giornalai? Sì, pure Gasparri sta là, anche Bonaiuti e li hanno persino fatti portavoce!! Uno scemo può essere portavoce? È come se un prete si mettesse lì a parlare di sesso, droga e altre esperienze che non ha mai provato, almeno non con delle donne, cioè, almeno non con un certo tipo di donne o...ma lasciamo perdere; troppo una contraddizione, no? Voi, persone notoriamente intelligenti, fareste parlare uno stupido al posto vostro? Bè, se non vi interessasse il giudizio altrui, se l'idea che la gente si fa di voi e della vostra politica sia per voi un'inezia, se tutta la repubblica che rappresentate fosse per voi soltanto un mezzo per raggiungere un'immeritata immortalità al prezzo dell'immoralità, allora potreste far parlare uno stupido a ruota libera. Solo in questa remotissima eventualità. Vi pare mai possibile?

Oddio, e se fosse veramente così? Se la voce che Gasparri e Bonaiuti portano con sè e divulgano a ruota libera appartenesse davvero a uno che se ne fotte degli altri? No, non posso credere che sia così, mah, sarò ottimista, poco attento, troppo buono o forse il più cazzone qua sono io, non lo so...


lunedì 22 marzo 2010

Di succhiotti e poste italiane

Ieri sera per ridere mi sono offerto di fare un succhiotto...

no un attimo. pausa, respiriamo...

C'è un posto a Trastevere che vende bicchierini di cioccolato (nel senso che sono fatti di cioccolato) pieni di rum, crema di whisky o cose così e hanno tutti nomi fastidiosamente osè, come quei blow job che prendevate con le sgallettate (il termine anni '90 è rappresentativo del periodo) di turno prima di andare a ballare e ad ogni ordine "uh uh uh,  che risate..."

cmq, uno di questi si chiama succhiotto e il barista l'ha proposto a delle ragazzine di tipo 15/16 anni. A me, mentre mi gratificavo della "bottarella" appena finita, in automatico è venuto da dirglielo se lo voleva sto succhiotto e poi ho dovuto mantenere il tiro, scherzandoci su per un po'. Ma la cosa peggiore è che questo succhiotto la ragazzetta se lo sarebbe anche fatto fare. Il punto qual'è? Vi starete chiedendo voi onanisti frettolosi

Intanto che non si va in giro a sbevazzare shottini la domenica sera, no, non si fa. E poi che il limite per l'età in cui si può essere consezienti deve assolutamente essere alzato. (Sono sicuro che il premier ci sta lavorando, ma non vorrei peccare di filoberlusconismo). 
Anche perché così le avrei offerto una bottarella, come quella che stavo bevendo io. Non vorrei sembrare maniaco, lungi da me e dai vostri pensieri bigotti e perbenisti, per carità, ma dev'essere così. La bottarella è meglio del succhiotto, è risaputo.

Oggi invece ero alla posta di via Beethoven che mi ricordo come si scrive per via della pubblicità del canone rai che era uguale a quello del film sul noto compositore. Insomma ero lì per pagare una multa e c'era una segretarietta tutta affaccendata con in mano pacchi e pacchetti (di capi e sottoposti) e aspettava, aspettava, controllandosi il french ogni due minuti. Siete dei maligni se vedete doppi sensi, sappiatelo.
Dovete sapere che nella grande famiglia delle poste italiane sanno fare marketing e hanno messo su un angolino-libreria pieno di articoli da cartoleria e qualche mezza dozzina di best sellers (l'unità di misura l'ho scelta a casaccio).

Allora io girovagavo tenendo d'occhio la segretarietta che per l'occasione aveva deciso di indossare dei sobrissimi stivali di camoscio nero con tacco 12 e le frange che toccavano per terra e aveva un irriverente quanto irritante cuoricino di swarovsky di plastica che le usciva a pendaglio dalla tasca. Oh, è uscito per caso!
Dicevo. gironzolavo col mio numeretto in mano, vinto dal fatto che prima di me ci fossero 40 persone più o meno, quando ho iniziato a dare un'occhiata ai libri. Nella vastissima scelta di cagate, opto per quello di Fabio Volo, l'ultimo. E penso, bah, se avrà tutto sto successo...inizio a leggere un passaggio in cui il poveretto si piangeva addosso per non avere i soldi per comprare calzini Burlington e poi s'era innamorato di una che aveva slinguato ad una festa. La tipa era famosa perchè aveva fatto due pompini a certi tipi e blablabla...

mentre leggevo questo stranissimo e misterioso caso editoriale, mi accorgo che mi guardava e io devo dire la verità mi sono vergognato di leggere Fabio Volo, ma poi ho pensato, ma è perfetto, lei lo adorerà, figurati. Se proprio deve aver letto un libro in vita sua, sarà stato qualcosa di Volo. O di Baricco.
Sono stato assalito da una crisi di coscienza, ma soprattutto di identità e ho ripensato ala bottarella e al succhiotto di cui sopra (ma anche di qui sopra se ci pensate). 

Sì, mi ci volevano un paio di rum lisci. Mi ci volevano per forza!



Vi regalo una perla offertami questa sera.



Il doppio senso nell'incosapevolezza più assoluta di un corpo di ballo che da solo la fa da padrone. So bene di avervi fatto un torto, perché domani canticchierette il ritornello a vostra insaputa. E lo farete davanti al vostro capo. Allora per tirarvi fuori dall'impasse lo inviterete a farsi una bottarella a trastevere, dove per caso abitate da qualche tempo. Offre lui però.

domenica 21 marzo 2010

Manifestini

 Oggi non scriverò niente di mio, ma mi limiterò a segnalarvi il più bel documento relativo alla manifestazione di ieri , quella del partito dell'amore (a pagamento, come fa notare qualcuno). Si tratta del sito del Club della Libertà e della loro pagina dedicata agli sms dei manifestanti

Mi limito a farvi una piccolissima selezione personale, poi andatevelo a vedere perché è fuori da ogni ragionevole concetto di realtà (idea molto vaga ormai).
_______________________

Stiamo arrivando in pullman da Varese siamo partiti alle 5.15, l'emozione è tanta. E' la mia prima manifestazione. Qui solo per Silvio! MarioC.

Sono al Circo Massimo, sono tra i primi, non volevo perdermi ogni istante per la liberta'! Sono convinto saremo in tanti, l'emergenza 'democrazia' è lampante

Stiamo entrando a piazza del popolo siamo una marea che ama la liberta! Viva apicella 

Questa è la seconda marcia su Roma. Fleming

Sìamo in viaggio da Antrodoco per difendere le nostre radici e la nostra libertà contro una sinistra sempre più disorientata. Fleming

Giovane Italia Antrodoco - Rieti marcia a Roma per la democrazia. Paolo Anthony Fleming

Caro papà grazie di non avermi fatto comunista. Tuo figlio Paolo Anthony Fleming

Mamma, oggi a pranzo non sarò seduto a tavola con voi, perchè sono a Roma per continuare a credere e lottare ai valori in cui crediamo. Tuo figlio Paolo Anthony Fleming 

Ma oltre alle perle del signor Fleming (che ovviamente è su Fb, ma io non posso vederlo perché ho chiuso con quella roba) ci sono anche queste:

Caro silvio regaliamo un biglietto aereo di solo andata a santoro floris fazzio dandini e travaglio per cuba dove i loro colleghi guadagnano 18 euro mensilmente mentre loro qua ne guadagnano 18 al minuto affinche possano proffessare le loro idee 

Grazie Presidente, speriamo che tu sia eterno! Contro questi mostri della Bonino alla quale dico: ponzi ponzi po po po: ti piace vincere facile? Andrea Adami (Bolsena)

il punto è che la sinistra è lontana dalla gente e non è capace di avvicinare così tanta gente comune. Sono e restano dei radical-chic

Siamo troppo forti. Con Silvio nessuno ci può fermare!! Neppure qualche. Magistrato comunista riuscirà a fermarci!! Mario

La più divertente:

Siamo un milione! Lo dicono tutti qui!

sabato 20 marzo 2010

Documento

Ora vi faccio sussultare con un leggerissimo orgasmo che si propagherà piano piano quando recepirete al 100% la cosa. Il tutto è normale, non dovete stupirvi o sentirvi diversi. Si assimila piano e rimane dentro.

Nel 1969, Jerry Levitan,
un 14enne super fan dei Beatles convinse John Lennon a rilasciargli un'intervista in un hotel di Toronto, ora l'ha montata e fatta illustrare da un disegnatore e da un computer designer (sempre se la categoria esiste e si chiami così). Allucinante.

L'ho trovato su it's nice that


venerdì 19 marzo 2010

Alti e bassi

Basta un niente per fartela prendere bene e altrettanto poco per rovinarti la giornata. Che so, sentire Sgarbi che parla ai quattroventi di qualsiasi cosa gli passi per la testa e con il consenso e l'attenzione dei media (devi leggere midia anche se hai la terza media). Questo potrebbe far sparire quel sorriso maturato durante un pranzo con un'amica all'ombra del teatro di Marcello. Sorriso che era venuto su con fatica, dopo che sfogliando il quotidiano per cui lavori trovi la foto elettorale di Lui nel 1994: Giovanissimo. Ridicolo, assolutamente ridicolo.

Ma poi alla fermata del 60, che si chiama così perché arriva ogni 60 minuti (se ti va bene) e c'è il 60% in più di persone rispetto alla capienza massima che è stata decisa negli anni '60 da una giuria di 3 cazzoni in 20 sedute plenarie (20x3? Bravi!)). Dicevo e mi sono perso. No, dicevo, stai seduto su un gradino zozzo (perché sulla pensilina sta dormendo un poveraccio) aspettando l'autobus e vedi una piuma di piccione che si fa trasportare dalla corrente prodotta al passaggio di un tassinaro irrispettoso delle regole. Là pure dovresti incazzarti per il tassinaro e invece no, ti piglia bene perché come lo spacciatore/vicino in American Beauty inizi a seguire come in trance (e non trans) la piuma che svolazza. Poi ti ravvedi e pensi che sei troppo stanco e avresti bisogno di una doccia e di un riposino.
Quando il tuo sguardo basso viene catturato dallo stacchettare di due caviglie meravigliose che terminano in un fondoschiena semi perfetto (non mi sbilancio) passando per delle gambe da porto d'armi. Ecco che la giornata torna serena, sei di nuovo appassionato della vita, ma soprattutto ti ricordi della figa. E tutto va meglio. La felicità dura pochissimo perchè quell'ancheggiante creatura semi divina (non esageriamo) si dirige tra le braccia di un tronista. Non di quelli con lo scettro, la corona, il mantello e l'uva spiluccata sul triclivio, magari. Un re del genere ha il buon senso di farsele e poi le butta in pasto agli amici. Che di certo non disdegnano. No, si tratta di un tronista di quelli col cinturone di D&G, gli stivali a punta, i pantaloni attillati e la parlata ciancicosa e appiccicosa. Nemmeno la saluta a dovere: sta parlando al cellulare, magari con il suo manager che da anni...no, proprio non voglio provare a immaginare quanto lo prenda in giro il suo manager e cose così...non ce la faccio

Sono cose che fanno rosicare oltre che farti incazzare da morire.

Ecco che riesci, non sai bene come a salire sull'autobus; e lì che succede? Come per magia attiri l'attenzione di tutti, producendo un rumore sordo. Che credete, schifosi puzzoni e malpensanti che non siete altro. Parlo del rumore prodotto dalla macchinetta erogatrice di biglietti.

Ooohhh, che cos'è?! E ora che fa? Guarda che tipo strano.

-Mamma che fa quello, prende le caramelle? 

-Ma no, paga il biglietto dell'autobus caro, non lo guardare!

-E adesso che fa mamma? E' un altro rumore che mi disturba!

-Ahah, tesoro, sta o-bli-te-ra-ndo, senti che brutto rumore. Che sgarbato e maleducato. Senta lei, per favore, non vede che ci sono dei bambini?

Voglio guardare piume che svolazzano per tutto il giorno. Per favore che qualcuno obliteri un piccione sotto un autobus, grazie.

lunedì 15 marzo 2010

Ma che bella giornata

Ti svegli, postponi la sveglia del telefono, ti riaddormenti e dopo ti risvegli, sei in ritardo e ti alzi. Tiri su la serranda e c'è il sole: "ah, meno male, ho dimenticato i guanti del motorino a Bologna. Sticazzi". Fai una doccia alla velocità della luce, ti vesti. Metti solo una giacchetta, tanto c'è il sole e non farà troppo freddo. Prendi l'auricolare del telefono per sentire la rassegna stampa di radio Onda Rossa che più o meno fa così: "Noo, ma n'vedi n'po' te sti qua, hai capito? Nun ce se crede. Aò, sentite questa che sta scritta sur Giornale, da ride". Nessuna notizia, viva il potere operaio anche se si parla di ambiente e Martedì lesbiche autogestite. E' regolare.

Insomma. Esco, incontro il portiere per le scale. Uè come va? A me alla grande, a te? Benissimo, oggi è una giornata stupenda (dice lui); sì, meno male (dico io).

Mi hanno fottuto il motorino. Ma porca zozza. Stupenda un cazzo e l'assicurazione scade domani (giuro). Come funziona? Devo pagare oppure nella sfiga ho sculato? Si scoprirà che ho sculato, ma che il mio motorino non valeva niente, almeno per il mercato, perché per me era super importante. Non sono andato a quella conferenza che dovevo seguire, ho camminato fino alla stazione dei carabinieri che hanno scritto un verbale che non stiamo qui a sparare sui carabinieri che la Croce Rossa non c'è. 

Notavo, riponevo, sito in adiacenza di...eh, vabbè.

martedì 9 marzo 2010

Giulia e Sara, età non dichiarata


Nel terzo e speriamo ultimo spot di Intesa San Paolo si capisce da subito che Giulia è lesbica e ama Sara dalle elementari, quando le spizzava le mutandine sotto il grembiule aspettandola ai piedi dello scivolo. Prima di saltarle addosso in precoci effusioni. Non solo Giulia, da sempre più bruttina e cicciottella e anche visibilmente più vecchia dell'amica, è super innamorata di Sara, ma è pure pazza; tant'è che:

1) Rinuncia ad un anno di supplenza...no, dico, Giulia!
2) Prova a rovinare il matrimonio di Sara, la quale convoglierà sicuramente con il fighetto del liceo
3) Se la prende oltre misura quando Sara le dice tra le righe che bè, sputare sul rinnovo del contratto non è il massimo

Poi siccome sotto sotto o le fa pena o qualche inspiegabile attrazione fisica c'è, Sara paga il conto e indovinate:

Un asilo chiuso da almeno 20 anni, pensa te che investimento sicuro!

Una cosa mi sfugge: come ha fatto Albanese a far parte di una tale associazione a delinquere, autrice di pubblicità ingannevoli, senza essere convinto che non si trattasse di sketch comici, almeno sulla carta?

E poi, un'altra cosa per la Archibugi, autrice della cosa: potevi evitarti il richiamo al fatto che da sempre, sin da quando giocavano con lo scivolo, era Giulia a dire a Sara di "buttarsi". Vuoi un applauso?

Luca, 42 anni

In realtà non ho molta voglia di commentare il secondo capolavoro d'essay di Intesa San Paolo. Non mi va di parlare di Luca, 42 anni, una famiglia e una strada difficile da affrontare: da quando molti comuni stanno seguendo l'ordinanza antiprostituzione di Alemanno gli uomini come Luca sono costretti a fare molti km in là, verso paeselli che un tempo vivevano di scoponi scientifici e ora sono teatro di scopate e di scientifica (la polizia).


Ma torniamo al serenissimo Luca e alla sua aziendina chimica (di Prato? Almeno così sembra) che DOMANI e dico, anzi lo dice Silvio Orlando, domani dovrà chiudere e licenziare 72 dipendenti. Intanto non si chiude da un giorno all'altro e poi non si licenziano 72 dipendendi così a meno che Luca sia non solo l'imprenditore dell'intestazione del video, ma anche il Bonanni de' noantri e li abbia ammaliati con un intervento semidotto e quasichiaro a Porta a Porta mentre c'era un video sull'Aquila e tutti erano distratti a pensare a quanto fosse carina quella fighetta messa lì da qualche invitato del centro-destra.

Comunque, in uno slancio che commuoverebbe non solo la spettatrice media di Capri, ma finanche l'appassionata lettrice di un romanzo di Baricco, il figlioletto (nipote del regista o del produttore perché non si sa come gliela dà sta letterina, nemmeno in un film di Vaporidis) consegna la letterina che farà cambiare idea al caro Luca che fino a pochi secondi fa aveva pensato che sì qualcosa si può fare, ma bisogna rischiare. Bisogna rischiare?!?! Luchino bello, ma nun ce lo' sai (come dite voi che sembrate essere di Prato, anzi Pratho) che l'imprenditore deve rischiare? Che cosa sei, un prestanome? Chi ti c'ha messo lì? Ah, sarai mica il capo dell'azienda chimica dov'è andato a lavorare Claudio, 33 anni che c'è venuto apposta dall'America per vederti fallire? Mica è un film di Park Chan-wook, che è la trilogia della vendetta?!

Insomma, il nostro eroe ha questa idea. Il giorno dopo ne parla al suo entourage, ma non a noi i quali resteremo sempre all'oscuro del piano di Luca. Mah, chissà. Ma d'altronde che ce frega.

Dopo, la rivelazione, che rivelazione non è mica, non si sa niente. A parte che al figlio di Luca gli piace Irene, la figlia di un dipendente che non c'aveva capito una beatissima: nè che non si chiudeva più nè che Irene e il figlio del capo...

Insomma, Luca chiede un prestito. Ma che figata, che idea innovativa! E pensate, Intesa San Paolo glielo concede subito e a un tasso infimo! La banca se ne fotte della probabile situazione di insolvenza, dei debiti, della crisi, della quasi banca rotta e, senza fare minimamente accenno alle pessime capacità imprenditoriali di  Luca, 42 anni, un caso su un milione, non batte ciglio, anzi, ci fa pure uno spot del cazzo.

Certo che di pubblicità ingannevoli ne avevo viste, ma una in cui Silvio Orlando fa la voce fuori campo proprio non me la sarei mai immaginata.

sabato 6 marzo 2010

Consci

- Sai, da quando ho scoperto il mondo dei blog, internet ha assunto connotati diversi; lo trovo più interessante che stare là su quel Facebook a perdere tempo e con tutti quei tipi che commentano continuamente le tue foto in topless e in pose lesbo chic, perché alcune sono chic, devi ammetterlo.

-Già, mmh, sì. Comunque anche io seguo diversi blog da un po', così, sporadicamente.

-Guarda ce ne sono alcuni che leggo proprio giornalmente, li trovo divertenti, fuori dagli schemi della scrittura pedagogica, didattica o criticopoliticosocialesotuttoio. Mi trovo anche a fantasticare sull'aspetto fisico di chi scrive. Non so, molti secondo me diventano estremamente sexy per quello che dicono e forse me li farei anche se non fossero così belli

-Bè, sì, probabilmente ce ne sono parecchi così.

-Per esempio ce n'è uno che mi piace particolarmente, si chiama Asserzione Empatica, lo conosci? Quello se lo incontrassi veramente lo presenterei a tutte le mie amiche bisessuali senza pensarci su due volte.

-Ecco, vedi, magari non mi credi, ma mmh, in realtà... Ubi Maior sono io...

-Noo, ma sei un grande e sei pure carino e bla bla bla

A questo pensavo mentre ero in coda sulla Salerno - Reggio Calabria, più o meno all'altezza di Campagna (quella con l'area di servizio messa a cazzo di cane che devi salire, scendere, rientrare e andare verso sud anche se viaggi verso nord) mentre fissavo un tizio che non lavorava ma era lì, immobile a guardare nel vuoto verso la strada, da diversi minuti ormai. Non so perché, ma pensavo a questo e poi a questo, nel senso di quello che sto facendo adesso, cioè scrivere questa stronzata. Il gongolarmi di una situazione mai avveuta con una tipa mai conosciuta e pensare di trascriverne l'esperienza, così damblè, con fare ultraterreno e con la sigaretta post coitum (accusativo no? La mia professoressa di latino si rivolterebbe nella tomba se solo avesse il buon gusto di morire. Cattivo? Non conoscete quella stronza). 
E anche a questo pensavo, al tunnel del blog e alla voglia di riempirlo per non deludere i miei lettori e le mielettrici (tutto attaccato, così vi confondo le idee più di quanto già non siano). 

E il bello è che per scrivere questa roba di cui alla fine vado semifiero, non tanto per il concetto espresso che è pari ad un'idea politica espressa da Bruno Vespa dopo un consulto con Emilio Fede, ma per la meraviglia della scrittura in quanto tale: sistema ordinato di lettere nate dall'evoluzione grafica di un giunco, un piede di traverso o una vipera cornuta impressa su qualche parete egiziana...Dicevo, per assemblare quest'orgia venuta male di consonanti, vocali, punti e virgole, (messe a casaccio,) sono andato a casa di mio zio perché da me Fastweb ha staccato la spina causa bolletta settembre-ottobre da saldare. E poi perché mia zia aveva cucinato talmente tanto da poter sfamare Giuliano Ferrara dopo un consulto con Emilio Fede: capite che mangerebbe molto più del normale per sopperire alla disperazione dovuta a questa tragica esperienza. 

Quindi ora chiudo qui e sappiate che non avrò internet per qualche giorno. Giorni in cui sicuramente gente come voi, presa da uno strano raptus deciderà di invitarmi a partecipare alle vostre riunioni contattandomi via mail o con un commento. Io non risponderò perché non potrò e il cerchio si chiude. Autolesionismo di Murphy, il quale sostiene che "se ti piace perché mai dovresti smettere di farti del male?" Non capisco che c'entri quest'ultima affermazione.

Chissà a che pensava quell'omino sulla Salerno- Reggio.

mercoledì 3 marzo 2010

Claudio, 33 anni

Claudio, 33 anni (quindi non è proprio giovanissimo), laurea con lode e dottorato o pieicddì, come lo chiamano gli americani perché Claudio il dottorato l'ha fatto a Los Angeles, porello. Poi Claudio scopre che il flusso canalizzatore di cui parlava Doc Hemmet Brown funziona e senza il plutonio degli israeliani. E via di baci e abbracci e pacche sulle spalle. Claudio c'ha pure una bella figa affianco, si chiama Kate e fa surf, va in spiaggia col maglione, mangia hamburger, insomma. è uno stereotipone americano o pieicddì, come lo chiamano loro. Poi Claudio decide di mandare tutto a puttane, in barba alla fortuna che ha avuto, ai soldi che ha investito e che non recupererà mai e alla faccia di Kate che è una bella figa, anche se parecchio emotiva e piange ogni volta che lo vede pensieroso sulla spiaggia di Elléi o Los Angeles, come la chiamano gli americani. Insomma va dal suo capo che gli dice:
- E' la tua decisione definitiva?
- Sì
- Vabbè, sticazzi, buona fortuna e vaffanculo che ora devo finire di fare qualcosa che stavo facendo.

Claudio esce e ha una cravatta cortissima, ma questo non è più importante visto che sta lasciando l'America, o pieicddì, come lo chiamano quelli che sanno di cosa parlano. Claudio torna in un posto che sembra la Sicilia, con degli sfigatoni e il suo vecchio amico pederasta. Insieme lavorano sull'agitazione del vino rosè da tavola della provincia emiliana. L'amico gaio non sta più nella pelle e fa chiaramente capire a Claudio che sì, è un cazzone ad essere andato via dall'America , ma  soprattutto che è più che disponibile a fare delle ricerche sull'accoppiamento delle particelle di polo uguale.

 Quando escono dallo studio televisivo che vorrebbe rappresentare un laboratorio italiano, ma è lontanissimo dal farlo, Claudio mette il casco e chi arriva? Kate che è chiaramente più brutta di prima e inconsapevole del fatto che ormai il suo boy friend o Claudio come lo chiamavano in America ha una storia con un suo collega. Vanno in moto insieme e si fanno un giro sul golfo di Napoli.

E' una pubblicità pogresso promossa dal ministero? S'intende frenare la fuga dei cervelli? E' il dozzinale trailer dell'ennesima fiction finanziata dalla Rai? No no e no. E' il gruppo San Paolo che ti dice: "a bello, sei tornato, mo so cazzi, stai a rosicà? Cazzi tua, però i soldi lasciali da noi, mi raccomando!" Soldi. Di soldi in Italia ne vedrà pochi e per tutta la vita litigherà con Kate e il riccetto che gli diranno che ha fatto stramale a tornarsene in questa valle di lacrime. Intanto sognerà di viaggi nel tempo su Delorean che lo porteranno in un passato in cui la madre o Milf, come dicono gli americani, se lo vorrebbe fare.